
La Nostra Storia
La storia della moderna Acquedolci iniziò la notte dell'8 gennaio 1922, quando un imponente smottamento colpiva il centro abitato di San Fratello distruggendo i tre quarti delle abitazioni. Migliaia di sfollati in fuga cominciavano a stabilirsi in ricoveri di fortuna ad Acquedolci, all'epoca piccolo borgo con circa 800 residenti, frazione di San Fratello denominato Marina di Acquedolci. Il borgo si sviluppava nei pressi dell'antico castello Cupane, attorno ad una torre medievale ormai distrutta nei pressi di un elegante costruzione conosciuta come "castello Di Giorgio". Ma in realtà la storia di questa elegante Città giardino è molto antica. Durante l'epoca romana, Acquedolci, attraversata dalla Consolare Valeria, diventa una località di sosta presso la quale è possibile cambiare muli e operare lo scambio di posta. Secondo la legenda la località attorno alla chiesa di San Giacomo, conosciuta anticamente come contrada " Tre Santi" ospitò per qualche tempo alcune reliquie dei tre santi martiri: Alfio, Cirino e Filadelfo.


Il forte incremento demografico ad Acquedolci, spinse i cittadini a battersi per l’autonomia. Nel 1969 Acquedolci divenne un comune autonomo e secondo lo storico Alfonso Di Giorgio, l'origine di questo nome è riconducibile agli scoli dei trappeti che lavoravano la canna da zucchero, introdotta in Sicilia in epoca araba, che rendevano dolciastra l'acqua del mare; un’altra origine del nome ha natura leggendaria. Secondo questa leggenda, sotto il territorio di Acquedolci scorrerebbero copiosi fiumi sotterranei, a causa dei frequenti smottamenti del monte San Fratello. Questi fiumi affiorerebbero a poche miglia dalla costa, rendendo l'acqua del mare dolce e potabile. La leggenda racconta inoltre, che gli antichi Romani, durante le guerre puniche, spesso attingevano acqua potabile direttamente in mare, evitando così di scendere sulla terraferma.
Droid Serif offre caratteri più stretti che permettono di inserire più testo nello stesso spazio. È facile da leggere Questa teoria dei fiumi sotterranei sembra essere confermata dalle recenti indagini effettuate nel sottosuolo dopo l'ennesima frana che ha colpito nel 2010, il paese di San Fratello. I rilevamenti indicano che la montagna rappresenta un enorme bacino idrico. Il nome Acquedolci quindi deriverebbe dalla presenza di sorgenti d'acqua dolce nel suo territorio. Fino a qualche decennio fa, prima di essere ricoperto, il piccolo torrente Favara faceva ruotare la macina del mulino posto a ridosso del muro di cinta del castello.Il paese presenta una serie di varie tradizioni che coinvolgono tantissime persone anche dai paesi limitrofi: una di queste è sicuramente il Carnevale, caratterizzato dalla sfilata dei carri allegorici; un’altra tradizione molto importante è la festa del patrono di Acquedolci San Benedetto il Moro, celebrata il 4 aprile con la processione per le vie del paese. Acquedolci è ricca di spazi verdi e di luoghi d’interesse, tra cui la Grotta di San Teodoro, il Castello Cupane e la Chiesa Madre. Questi luoghi dovrebbero essere valorizzati maggiormente per garantire lo sviluppo della nostra comunità.anche in dimensioni ridotte e adatto ai dispositivi mobili.
